Zona Economica Speciale unica per il Sud

L'idea del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, accolta dal governo italiano e approvata dall'Unione europea

Un’unica Zona economica speciale per tutto il Mezzogiorno italiano, al posto delle 8 differenti Zes attualmente presenti: è il piano illustrato a Bruxelles dal governo italiano alla Vicepresidente della Commissione Ue con delega alla Concorrenza Margrethe Vestager.

COS’E’ LA ZES – Per Zona Economica Speciale (Zes) si intende una zona geograficamente limitata e chiaramente identificata, nella quale le aziende già operative – e quelle che si insedieranno – possono beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo.Esistono quattro tipi di zone economiche speciali: le zone di libero scambio; le export processing zone; le zone speciali industriali; le zone economiche speciali vere e proprie. In quest’ultimo caso viene messo in campo un pacchetto di incentivi, agevolazioni e semplificazioni amministrative alle imprese che stabiliscono la propria sede in una determinata area geografica.

LE AREE INTERESSATE – La proposta di una Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno coinvolgerà quindi Calabria, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Sicilia e Sardegna e andrà a sostituire le otto zone economiche speciali istituite nel 2017 nelle medesime Regioni nell’ambito delle Politiche di Coesione. Si trattava tutte di aree cosiddette retroportuali, distribuite spesso a macchia di leopardi in ciascuna della Regione interessata. L’obiettivo primario era aumentare la loro attrattività. L’iniziativa, tuttavia, non aveva prodotto i risultati sperati. Le otto Zes si erano rivelate poco attrattive e, parallelamente, si era creata una sorta di concorrenza tra diversi Comuni del Sud per entrare a loro volto nel regime speciale.

LA PROPOSTA DEL GOVERNO. Mira ad eliminare questo tipo di concorrenza e a creare un regime di agevolazioni stabile, semplificato e chiaro in quanto non soggetto alle singole legislazioni regionali, incluse quelle delle Regioni autonome.Lo schema prevedrebbe due tipi di incentivi: dotazioni automatiche e dotazioni specifiche per i grandi investimenti.Entrambe le dotazioni, con la Zes unica, andrebbero delineate su scala pluriennale, dato che aumenterebbe la stabilità del quadro di incentivi.