Campania: ecco il piano per attrarre gli investimenti stranieri

Il Patto, il primo in una regione del Mezzogiorno, disegna un percorso in gran parte inedito nel rapporto tra le multinazionali e il territorio in cui operano.

Il Patto, il primo in una regione del Mezzogiorno, disegna un percorso in gran parte inedito nel rapporto tra le multinazionali e il territorio in cui operano. Non più separati in casa, tanto per iniziare, con le multinazionali considerate cioè non più come aziende straniere «ma come imprese italiane a capitale estero», spiega efficacemente Gianluigi Traettino, presidente degli imprenditori campani che al Protocollo lavorava da tre anni e che ieri ha raccolto il frutto di questo impegno, solennizzato da una location prestigiosa e da una platea di alto profilo (a firmare con lui il documento il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e la vicepresidente di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello).

L’ad di Novartis, Pasquale Frega, annuncia lavolontà di realizzare un Centro di ricerca per l’Rna in Campania sulla scia del Parco tecnologico già previsto a Torre Annunziata che accrescerà occupati e investimenti. Ma anche le altre multinazionali invitate mostrano di avere progetti e idee per il loro futuro suo territorio: Philip Morris (con l’ad Marco Hannappel) parla di rapporti sempre più stretti con la Federico II per migliorare «una catena che già oggi produce sviluppo»; Ericsson (con l’ad Emanuele Iannetti) ricorda che è nato qui il primo Centro di ricerca e sviluppo del Gruppo in Italia; e Nestlé (con l’ad Mac Travaglia) ribadisce che gli investimenti realizzati sul territorio proseguiranno. Dalle imprese a capitale straniero emerge però soprattutto una richiesta di «visione» al territorio che permetta di guardare alle prospettive dei prossimi 5-10 anni. Una prima risposta arriva dall’assessore regionale alle Attività produttive e al Lavoro Antonio Marchiello: «Stiamo già lavorando al nuovo piano di sviluppo della Campania», annuncia, nel quale le Zes avranno un ruolo chiave, come ribadisce il commissario di governo Giosy Romano. Le novità, anche qui, non mancano come l’utilizzo della piattaforma digitale del sistema delle Camere di commercio per lo sportello umico digitale, passaggio decisivo perla rapidità delle procedure di insediamento da parte delle imprese. Ma c’è anche l’imminente pubblicazione dei primi bandi per le opere infrastrutturali (nelle aree adiacenti all’Interporto di Nola e al porto d Salerno), il cui inizio avverrà entro luglio, con un anno e mezzo di anticipo rispetto ai tempi indicati dal Cipess. Correre però non sempre è possibile quando di mezzo c’è, tanto per cambiare, la burocrazia: sembra assurdo ma nessuno ha previsto un termine entro il quale l’Agenzia delle entrate deve comunicare l’accettazione o meno delle domande di accesso al credito d’imposta per la Zes.

FONTE IL MATTINO