Bankitalia: economia Campania cresce del 3,5%, sfida Pnrr

Cresce anche l'export campano che sale del 29,4% (rispetto al +20% italiano) in particolare su agroalimentare, farmaceutico e mezzi di trasporto

“L’economia della Campania nel 2022 “è cresciuta in maniera positiva, raggiungendo un +3,5%
rispetto al 2021, una crescita di pari passo con il +3,7% dell’intera Italia, recuperando pienamente i livelli del 2019, prepandemia”. Lo afferma Marina Avallone, direttrice della sede della Campania della Banca d’Italia, presentando il rapporto sull’economia della Regione nel 2022. La crescita nel rapporto della Banca d’Italia riguarda tutti i principali settori dell’economia della Regione.

“Ci sono delle piccole criticità in alcuni settori con investimenti che non crescono nella manifattura – spiega Avallone – ma ci sono altri settori che hanno trainato la ripresa come i servizi, che hanno beneficiato del venir meno delle restrizioni sulla mobilità e quello del turismo vvisto che la presenza di visitatori quest’anno è raddoppiata rispetto all’anno scorso e per gli stranieri la cifra è triplicata. L’altro settore con crescita molto forte è ovviamente quello delle costruzioni che ha beneficiato degli incentivi è statali per le ristrutturazioni e ora programma i lavori Pnrr”.

Cresce anche l’export campano che sale del 29,4% (roispetto al +20% italiano) in particolare su agroalimentare, farmaceutico e mezzi di trasporto. Ottima per le famiglie la crescita dell’occupazione che ha raggiunto nella regione un livello superiore al 2019, con un aumento di lavoratori maggiore del resto del Sud e della media
italiana, il tasso di disoccupazione è sceso del 2% arrivando al 17%, mentre il tasso di attività è del 52,6%, con un maggiore aumento nel settore delle costruzioni e dei servizi. La Banca
d’Italia sottolinea anche l’aumento del reddito disponibile per le famiglie che sale del 5,9% di media ma subisce l’inflazione e quindi il reddito reale scende dello 0,9%. Tra i punti cruciali
del 2023 l’istituto sottolinea che la Campania dispone di 13 miliardi di euro del Pnrr destinati su mobilità sostenibile, transizione ecologica, rigenerazione urbana e asili nido. Di questa cifra il 70% viene gestita dagli enti locali, in particolare dai Comuni che dovranno essere capacoi di investire
l’80% in più rispetto al triennio precedente.