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Aerospazio Campania distretto dinamico, tra i comparti più tecnologicamente avanzati

L'agroalimentare meridionale, settore dalla duplice matrice agricola e industriale, si è mostrato particolarmente attivo. I Contratti di Sviluppo strumento attrattivo per le imprese

In uno scenario geopolitico fortemente instabile caratterizzato da strutturali dipendenze energetiche e produttive da mitigare e da ambiziosi obiettivi europei di sviluppo sostenibile da raggiungere, il Mezzogiorno ricopre un ruolo di primaria importanza in alcuni ambiti tecnologici e produttivi. Lo sostiene lo studio 2023 dello Svimez.
Tra le “punte di diamante” del Mezzogiorno, rientra l’esperienza siciliana dell’ENEL-3SUN specializzata nella produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, così come è da evidenziare il dinamismo dei distretti dell’aerospazio in Campania e Puglia, tra i comparti più tecnologicamente avanzati del manifatturiero.
L’agroalimentare meridionale, settore dalla duplice matrice agricola e industriale, si è mostrato particolarmente attivo sotto il profilo dell’accesso ai mercati esteri: +81% l’export dell’agrifood del Sud tra il 2014 e il 2022, contro una media del +61% dell’export complessivo dell’area. Ampliare e integrare le filiere produttive strategiche a elevato contenuto di innovazione nel Mezzogiorno significa contrastare fattivamente la fuga di competenze, trattenendo e attirando lavoratori altamente qualificati per realizzare processi di innovazione, ammodernamento produttivo e internazionalizzazione. Per questa via si creano posti di lavoro “di qualità” e a maggiore retribuzione. Questa operazione necessita di un quadro di policy sistemico, organico e prospettico volto a sostenere e qualificare l’offerta produttiva del
Mezzogiorno anche mediante strumenti di politica industriale complementari e selettivi: Contratti di sviluppo (CdS), Zone Economiche Speciali (ZES), Fondi per l’internazionalizzazione, Accordi di Innovazione. I CdS, che finanziano grandi investimenti industriali nel Sud, appaiono uno strumento particolarmente attrattivo per le imprese: secondo i dati aggiornati di Invitalia, nel periodo 2012-22 sono
state presentate domande per 27 miliardi e finanziati progetti per 4,5 miliardi di agevolazioni che hanno attivato un totale di 12,3 miliardi di investimenti. Mancherebbero all’appello 51,6 miliardi di investimenti potenzialmente attivabili nella misura in cui tutte le domande in fase di istruttoria venissero ammesse. Anche lo strumento della ZES, concepito come “area di vantaggio” nella quale
la riduzione dei costi di transazione genera effetti agglomerativi verticali (di filiera) e orizzontali (intrasettoriali), risulta un efficace strumento di politica industriale per sostenere i processi di industrializzazione e di cambiamento strutturale. Lo strumento prevede un pacchetto di agevolazioni fiscali, incentivi e misure di alleggerimento burocratico per le imprese insediate. Nell’esperienza internazionale, l’efficacia dello strumento è stata agevolata dal contesto economico e istituzionale: forte commitment politico, amministrazioni efficienti, buona
dotazione infrastrutturale, politiche sociali di accompagnamento, presenza di sistemi di innovazione locali, identificazione delle vocazioni industriali.